DALLA CONCRETEZZA ALL’ASTRAZIONE

METODO VENTURELLI®

Questo metodo innovativo è stato messo a punto nell’arco di oltre 20 anni di ricerca di pedagogia sperimentale, condotta dalla fondatrice del metodo Alessandra Venturelli

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OGNI BAMBINO HA LE SUE POTENZIALITà

Gli studi sul campo, tuttora in corso, partono dall’asilo nido, attraversano i tre anni di frequenza della scuola dell’infanzia e proseguono nella scuola primaria in una logica di  continuità didattica tra i diversi ordini di scuola, con la finalità principale di preparare e avviare gli alunni all’apprendimento del gesto grafico della scrittura.

L’obiettivo delle ricerche è di elaborare e di verificare sul campo una nuova proposta didattica del gesto grafico che faciliti l’apprendimento della scrittura e particolarmente del corsivo al numero più alto possibile di bambini, evitando per quanto possibile l’insediarsi di eventuali disgrafie e difficoltà grafo-motorie, oltre a prospettare interventi di potenziamento e di recupero per gli studenti che presentano tali problematiche. Il Metodo Venturelli® offre dunque un percorso unitario di preparazione, avvio e rieducazione della scrittura a mano che prevede 3 fasi successive di intervento collaudate sul campo, sulla base degli effettivi bisogni e dei diversi stadi di apprendimento di ogni bambino.

LE ATTIVITÀ CONCRETE

Si parte con una prima fase di intervento, in un’ottica di prevenzione, rivolta a tutti gli alunni dall’asilo nido al primo anno di scuola primaria, che offre attività graduali, diversificate e stimolanti di tipo motorio, percettivo e soprattutto grafico per preparare e avviare alla scrittura, con particolare attenzione agli alunni con minori abilità di base.

In classe seconda di scuola primaria, si procede quindi a una seconda fase di attività didattiche mirate per potenziare quelle abilità che risultano ancora carenti per alcuni alunni, particolarmente nella scrittura in corsivo.

Queste prime due fasi sono inserite a pieno titolo nel curriculum scolastico e sono realizzate dagli insegnanti, precedentemente formati a questo metodo, ma eventualmente seguiti anche da un consulente didattico appositamente formato al Metodo Venturelli®

Si passa invece alla terza fase, a un percorso individualizzato di rieducazione individualizzata della scrittura, realizzato da un esperto appositamente formato alle tecniche previste nel metodo , nel caso in cui le prime 2 fasi, svolte in ambito scolastico, non siano state efficaci, per cui una grafia presenta uno scarso livello qualitativo rispetto all’età del l’alunno, oppure quando un bambino che non ha avuto l’opportunità di seguire le 2 fasi iniziali evidenzia analoghe difficoltà.

Soltanto al termine di questa fase, si ricorre ad eventuali strategie dispensative e compensative, come previsto dalla Legge 170 sui DSA del 2010, per quegli aspetti che non sono stati del tutto recuperati durante la rieducazione. In questo modo, il metodo consente, come dimostrato dalle ricerche sperimentali documentate nei volumi in bibliografia, di attenuare considerevolmente l’incidenza delle difficoltà di scrittura a mano che sono un fenomeno molto diffuso e addirittura crescente oggi in Italia.

Disgrafia: aumentare la consapevolezza per sfruttare le strategie di intervento

Articolo pubblicato dalla Redazione della Rivista Scientifica Indipendente On Medicine
(numero di marzo 2023 – Link all’articolo completo )

Pubblichiamo qui un estratto di alcuni passaggi dell’articolo a cui vi invitiamo di accedere, per una visione completa, dal link soprariportato

Con il termine disgrafia ci si riferisce a una scrittura a mano carente negli aspetti qualitativi ed esecutivi, in modo da compromettere la comunicazione scritta. Si manifesta con un quadro sintomatologico eterogeneo che varia in funzione dell’influenza sia di fattori predisponenti biologici, quali deficit motori o dislessia, sia di inadeguati stimoli socioculturali e/o scolastici. La disgrafia può influenzare l’aspetto della scrittura, ovvero la sua leggibilità, il meccanismo motorio che la genera e l’organizzazione spaziale; può manifestarsi all’inizio del percorso scolastico, inficiando l’apprendimento da parte del bambino dei meccanismi di scrittura e, a catena, di altri apprendimenti ad esso correlati, come la correttezza ortografica e la quantità e qualità di produzione scritta.

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Come si valuta la disgrafia?

I metodi di valutazione della scrittura manuale sono molteplici, e prendono in considerazione essenzialmente la leggibilità e il processo di scrittura, che comprende la rapidità di esecuzione: una traccia leggibile può essere scritta a discapito della velocità, così come un movimento rapido può produrre una traccia illeggibile, se non sono stati acquisiti automatismi grafo-motori funzionali.

Strategie di intervento

La riabilitazione dalla disgrafia presenta diverse difficoltà correlate alla mancanza di un metodo chiaramente definito, alle diverse cause sottostanti la condizione (disturbo primario o secondario, comorbidità) e alla diversità dei bambini che soffrono di questo disturbo, oltre alle specifiche caratteristiche del contesto educativo e scolastico.
Sebbene non esista un metodo universalmente riconosciuto come gold standard, la stragrande maggioranza delle strategie riabilitative si concentra sulla componente grafo-motoria della scrittura a mano. I bambini con disgrafia hanno una forte avversione per la scrittura, con conseguente abbassamento dell’autostima. Pertanto, i terapeuti devono dare loro esercizi molto semplici, concentrandosi sugli elementi base del tratto, per decondizionare dagli automatismi disfunzionali precedentemente appresi. Gli esercizi grafo-motori possono gradualmente diventare più complessi, a seconda dell’età e delle possibili prestazioni del bambino, portando infine alla pratica della scrittura vera e propria. In questo ambito, il nostro Paese è all’avanguardia grazie agli studi intrapresi negli ultimi vent’anni dalla dottoressa Alessandra Venturelli, specialista in pedagogia, grafoanalista e fondatrice del metodo che porta il suo nome.

Il percorso rieducativo secondo il metodo Venturelli

Il percorso di recupero previsto da questo metodo si fonda su 20 sedute circa e viene intrapreso tra la seconda e la terza classe di scuola primaria; è possibile applicarlo anche in classi più avanzate, e persino negli adulti, purché vi sia una adeguata motivazione e uno specifico allenamento. Infatti, oltre all’appuntamento settimanale, è importante l’impegno del soggetto che deve eseguire a casa esercizi quotidiani di potenziamento degli aspetti funzionali inizialmente carenti.

Il percorso di rieducazione può dirsi concluso quando un bambino scrive bene in autonomia e in ogni situazione, a casa e a scuola, in modo ben leggibile, ordinato e con velocità adeguata alla sua età. Va detto che non tutti i bambini disgrafici riescono a raggiungere pienamente quest’ultimo obiettivo se si è in presenza di particolari deficit biologici; anche in questi casi, tuttavia, questo percorso assicura di sviluppare al massimo grado le risorse di ogni individuo, portando a significativi miglioramenti grafo-motori rispetto ai livelli iniziali. Queste competenze getteranno le basi dei successivi apprendimenti, dello sviluppo della personalità e delle possibilità di esprimersi e di realizzarsi compiutamente negli anni futuri.

Articolo pubblicato dalla Redazione della Rivista Scientifica Indipendente On Medicine
(numero di marzo 2023 – Link all’articolo completo )

dI RICERCA SPERIMENTALE E SVILUPPO DEL METODO

università coinvolte da didattica e ricerca

alunni DA SCUOLE coinvolti nella RICERCA

DOCENTI ISCRITTI AI PERCORSI FORMATIVI

Come Trovarci

Sede: Metodo Venturelli srl

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